Benvenuto al corso informativo sull’MRC organizzato da FLAVIS.
Oggi parleremo della presenza e della diffusione della MRC in Italia e nel mondo.
La malattia renale cronica è considerata oggi un problema di salute pubblica rilevante, grazie alla sua diffusione.
Infatti circa il 13% della popolazione degli Stati Uniti rientra in uno dei 5 stadi della patologia. La prevalenza di MRC aumenta sino al 15-30% negli anziani e supera il 50% nei soggetti affetti da malattie cardiovascolari e metaboliche. Tuttavia, stime di prevalenza inferiori agli USA sono riportate in diversi altri Paesi del mondo. In Europa e Cina la prevalenza è di circa il 10%.
E in Italia? Qual è la diffusione della MRC nel nostro paese?
Si stima che circa 3 milioni di Italiani siano affetti da MRC.
Uno studio epidemiologico della Società italiana di Nefrologia (Studio CHARES) ha evidenziato come in Italia la prevalenza sia del 7% circa, più alta per gli uomini 7,5% rispetto alle donne 6,5%.
Tuttavia, in Italia come nel resto del mondo la patologia è in aumento grazie a diversi fattori come:
Ma oltre alla prevalenza, al fine di una migliore gestione della patologia, è importante vedere quali sono le caratteristiche di questi pazienti e come queste sono cambiate nel tempo.
Diversi studi sono stati condotti tra la popolazione nefropatica per esaminarne le caratteristiche, paragonando i risultati di due di questi a distanza di dieci anni e si evidenzia come l’età media della popolazione nefropatica sia aumentata (da 66 a 70 anni) come sia cresciuta la prevalenza di nefropatia diabetica (28% vs 37%) e di comorbidità vascolare (30% vs 50%).
Tabella rielaborata da noi con i dati del seguente studio clinico: Cupisti A et al., Le caratteristiche dei pazienti con insufficienza renale cronica afferenti agli ambulatori di nefrologia: risultati dallo studio Nefrodata®, Giornale Italiano di Nefrologia 2015.
I fattori che hanno portato a questa variazione della popolazione sono molteplici, come abbiamo visto, e hanno dei riflessi anche sul lato nutrizionale, infatti un paziente più anziano vuol dire un paziente con maggiori problemi di comorbidità ma anche con maggiori problemi di inappetenza, masticazione e di nutrizione con un maggiore rischio di malnutrizione.
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