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Oggi parleremo di Malattia renale cronica.
La malattia renale cronica è definita come un deficit della funzione renale, che può progredire fino all’insufficienza renale cronica manifestando una riduzione costante ed irreversibile per un periodo di almeno 3 mesi.
Mano a mano che il tessuto renale perde la sua funzionalità, si verificano poche alterazioni evidenti, perché il tessuto che rimane aumenta la propria performance (adattamento renale funzionale).
La ridotta funzione renale interferisce con la capacità dei reni di mantenere l’omeostasi idroelettrolitica. La capacità di concentrare l’urina si riduce precocemente ed è seguita dalla diminuita capacità di escrezione di fosforo in eccesso, acidi e potassio.
Quando l’insufficienza renale è avanzata (velocità di filtrazione glomerulare ≤ 15 mL/min/1,73 m2), la capacità di diluire o concentrare efficacemente l’urina è perduta e la diuresi non risponde prontamente alle variazioni dell’apporto idrico.
La stadiazione della malattia renale cronica è un modo di quantificare la sua gravità. La malattia renale cronica è stata classificata in 5 stadi:
Nei primi stadi la malattia renale cronica si presenta in maniera asintomatica o con sintomi lievi associabili ad altre patologie come l’ipertensione. La presenza di proteine nelle urine è un fattore predittivo di danno renale.
Dallo stadio 3, con una moderata perdita di funzionalità renale, iniziano a comparire altri sintomi come:
Negli stadi avanzati 4-5 la funzionalità è molto compromessa e la sintomatologia più evidente.
La maggior parte delle diagnosi avvengono allo stadio 3-4 (insufficienza renale cronica) tramite esami clinici confermati da ecografia renale.
Un rene danneggiato appare di dimensioni ridotte e con uno spessore corticale ridotto.
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